Testimonianze

Nostro figlio Matteo il 10 marzo si è tolto la vita, il 6 dicembre avrebbe compiuto 21 anni. Non ha avuto il coraggio di chiedere il nostro aiuto, era timido, pensava di essere un clown, non riusciva a socializzare e…non ci ha lasciato nessun messaggio, non siamo riusciti a leggere la sofferenza nei suoi occhi, abbiamo trovato un suo scritto dove si definiva l’uomo del nulla, che può essere e fare tutto e il contrario di tutto. Il 4 ottobre 2023 era morta mia mamma aveva un tumore ai polmoni diagnosticato a febbraio 2022. Il 6 dicembre, giorno del compleanno di Matteo, nostra figlia Laura di 31 anni aveva fatto l’ultima chemio, a fine giugno le avevano trovato un linfoma di Hocking, per fortuna la cura ha funzionato bene. Abbiamo un’altra figlia Arianna che ha compiuto 28 anni il 14 marzo. Conoscete tutti che tipo di dolore stiamo condividendo. Forse noi siamo un po’ fortunati riusciamo ad uscire di casa, a continuare in qualche modo le nostre attività , abbiamo tanti amici che ci circondano del loro affetto e della loro presenza. Qualche volta mi viene da pensare: forse Dio ci sta aiutando, sta ascoltando le tante preghiere, quelle preghiere che prima ci eravamo dimenticati; forse Matteo ci sta aiutando, da qualche parte del Cielo ci guarda e ci dà un po’ di forza per essere meno tristi…Entrambi bei pensieri che, però lasciano subito il loro posto ad altri: perché Dio non ha aiutato Matteo… perché mia mamma Maria da qualche parte del Cielo non ha illuminato Matteo… Forse sbaglio quando penso che Dio, mia mamma Maria,  Matteo siano da qualche parte del Cielo…. Forse sono dentro di me: sono tutte le persone e tutto quello che vedono i miei occhi e sente la mia anima. Sono le belle cose che posso ancora fare, i sorrisi e le gioie che posso donare. E quando mi si bagnano gli occhi e sento forte il dolore per la loro mancanza è solo un segnale che mi ricorda che loro ci sono ma, soprattutto che ci siamo noi.

Luigi e Sandra

“Nel silenzio della mia mente si forma un immagine di te Maria ai piedi di quella croce, immersa in un profondo dolore. Quell’incontro di sguardi con Gesù esprime pienamente l’amore di una madre per suo figlio, e nessuna mano potrà mai asciugare le lacrime che hanno scavato solchi sul tuo volto, proprio come le nostre, per i figli amati che non ci sono più. Nel silenzio immobile, senza un lamento, ti fai strada attraverso quel dolore, un passo minuscolo alla volta, senza deviare il cammino. Nonostante la nostra naturale inclinazione a cercare un passaggio indolore, un ponte per la sponda opposta, la vera rinascita spesso richiede un’immersione profonda, che ci sommerga completamente, per poter germogliare a nuova vita. Nella mia esperienza mi sono ritrovato anch’io inginocchiato ai piedi di mio figlio e nell’istante più straziante, un sussurro amaro è sfuggito dalla mie labbra: Non ti rivedrò mai più. Eppure ora una nuova speranza si è fatta strada nel mio cuore: credo che lo rivedrò, e quell’incontro sarà un abbraccio eterno. Quale insegnamento posso trarre osservandoti? Cosa puoi dirmi con il tuo silenzio? La nostra esistenza, costellata di ostacoli e incertezze, si manifesta come un susseguirsi di “SE”, ed è proprio il peso dei “MA” che ne paralizza il corso. Dovremmo imparare da te a rispondere con un “SI” aperto e fiducioso. Poi mi chiedo è davvero necessario scrutare incessantemente le ragioni dietro ogni svolta della vita? O non sarebbe più saggio affidarsi al disegno che la fede ci prospetta? Pur consapevole del mio ruolo di padre, a volte mi chiedo come sarebbe percepire quell’amore materno così intenso e così forte, un’emozione che immagino unica e profondamente diversa dalla mia. Vorrei farti mille domande e un desiderio di altrettante risposte, eppure la sola cosa che mi è concessa è pregare, anche se dubito della mia capacità di farlo. Ti supplico, dammi la capacità di riconoscere le gioie della vita, anche quelle piccole che spesso non noto e che questi istanti sereni rendano le mie giornate più leggere. Da quando mio figlio non c’è più, vivo come se parlassi una lingua sconosciuta, le mie parole escono, ma si scontrano con l’incomprensione di chi mi sta di fronte, ma qui, nel gruppo Talita Kum, ritrovo un luogo dove le mie parole hanno un senso e finalmente mi sento capito.”

Enzo

“Maria, il tuo profumo di madre qui sotto la croce, con l’aiuto dello spirito, ha attraverso la storia ma ancora e sempre è possibile avvertirlo. Il tuo dolore, la tua solitudine, le tue lacrime silenziose che hai nel cuore,  ci affascinano straordinariamente. In quest’ora senti che l’abbraccio viene a mancare, ci avviciniamo a te perché vogliamo condividere questa assenza che è entrata nel nostro focolare. Nostra figlia Francesca si è lanciata verso l’infinito, e ora, insieme a Te nobile Madre e Figlia innamorata, stiamo alzando lo sguardo verso di Lui che già sorride, manda segni di luce, mette pace tra corpo e spirito, ci regala la consapevolezza che nulla è perduto. Madre dolcissima, non c’è nessuna creatura così vicina a Gesù come lo sei tu. In quest’ora attiraci a te, ci avvicineremo di più a Dio, affidandoci a te sentiamo di appartenere più profondamente a Dio. Chiamando te, Maria, la croce non c’è più, tuo figlio è risorto. I nostri figli già vivono in questa luce che dal tempo non sarà mai consumata.”

Piero e Adalisa